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Verso una futura tassazione dei vini da aperitivo in Francia?

Olivier - 12/11/2019

I vini aromatizzati saranno presto soggetti alla tassa "premix" in Francia?

Il disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale per l'anno 2020 è attualmente all'esame dei deputati dell'Assemblea nazionale. E pochi giorni fa è stato votato un emendamento riguardante una certa categoria di vini. Presentato dalla deputata LREM Audrey Dufeu Schubert, prevede l'introduzione di una tassa sui "premix" - bevande che mescolano alcol e preparati analcolici - contenenti vino. L'obiettivo di questa misura è quello di dissuadere i giovani dal consumarne, poiché sarebbero i principali consumatori di queste bevande. Tuttavia, fino a questa votazione, questi vini aromatizzati, come il rosé al pompelmo, il rosso alla fragola e il bianco alla pesca, erano esenti da questa tassa. Quest'ultima riguardava solo i "premix" a base di alcol puro. Per la Federazione francese dei vini da aperitivo, la FFVA, questa tassazione non è del tutto giustificata e teme inoltre che possa comportare un "effetto di trasferimento sui prodotti più alcolici". Spiegazioni.

Un emendamento votato recentemente all'Assemblea Nazionale

La deputata promotrice dell'estensione dell'imposta sui premix ai vini aromatizzati la ritiene "essenziale, sia dal punto di vista della salute pubblica che della giustizia fiscale". Per giustificare il suo emendamento, spiega che, essendo queste bevande composte principalmente da vini stranieri, i produttori francesi ne sarebbero interessati solo «in misura molto marginale». Precisa inoltre che il sidro di pere e il sidro di mele non sono interessati da questa tassa, che è stata fissata a 3 euro per decilitro di alcol. E non è l'unica deputata a ritenere necessaria questa misura per proteggere i giovani consumatori. Altri eletti ritengono che queste bevande aperitivi siano destinate ai giovani e alle donne, condizionando "usi che possono portare alla dipendenza". Per Agnès Buzyn, ministro della Salute, questo progetto di tassa va nella giusta direzione poiché "l'esenzione di cui beneficiano attualmente le bevande aromatizzate a base di vino non ha alcuna giustificazione in termini di salute pubblica".

Una misura giudicata preoccupante dalla Federazione francese dei vini da aperitivo

Sebbene molti deputati e il ministro della Salute sembrino concordare con questo emendamento, non è così per la FFVA. Il suo presidente, Aymeric de Beauvillé, ritiene invece che questa tassa sia «molto lontana dalle questioni di salute pubblica, poiché i vini da aperitivo hanno una bassa gradazione alcolica e sono poco consumati dai giovani". A tal proposito, la Federazione si basa su dati statistici che indicano che l'80% di questi prodotti è consumato da persone di età superiore ai 35 anni. Nel suo comunicato, la Federazione esprime quindi la propria preoccupazione per questa tassa che colpisce prodotti a bassa gradazione alcolica (meno del 10%) e che, secondo lei, sarebbe soprattutto "comportamentale". Inoltre, precisa che queste bevande rispondono alla domanda dei consumatori che desiderano ridurre il loro consumo di alcol "pur mantenendo un carattere conviviale". Nel frattempo, per conoscere l'esito finale della vicenda, bisognerà attendere l'adozione definitiva del disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale per il 2020.
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