Château Lamothe-Bergeron

Da sempre borghese. Considerato uno dei principali Cru Bourgeois Supérieur nel XIX secolo e confermato in questo status ancora oggi, Lamothe-Bergeron è da sempre un punto di riferimento dell'Haut-Médoc. Il castello deve parte del suo nome e della sua fama al prestigio dell'agronomo Jacques de Bergeron. Già nel 1796, questo ex parlamentare, tornato alle sue vigne dopo la Rivoluzione, si dedicò a esperimenti e pubblicò numerosi saggi sulla coltivazione della vite, i fertilizzanti, la lotta contro le dune di sabbia, gli insetti, l'uso dell'acacia per la fabbricazione dei carassons, la piantagione di alberi esotici...

Jacques de Bergeron pubblicò un metodo di innesto delle viti che diede origine al metodo "Bergeron", ancora applicato dai viticoltori della valle del Rodano all'inizio del XX secolo.
Ereditò da suo padre lo Château Lamothe, che nel Medioevo era la sede di una signoria conosciuta con il nome di Cussac. La proprietà rimane nella famiglia Bergeron fino al 1850, ma è solo dopo l'acquisizione da parte di Monsieur d'Armana che lo château prende il nome di Lamothe-Bergeron, per sfruttare il prestigio di un nome rinomato. L'opera principale di Armana è la costruzione di un nuovo château, completato nel 1868.

All'inizio degli anni '70 il castello passò nelle mani della società Mestrezat. Il vigneto fu quindi ristrutturato e il vitigno riequilibrato. Il decennio degli anni '80 fu caratterizzato dalla completa ristrutturazione delle cantine di vinificazione e dal ripristino della cantina delle botti. Negli anni 2000, il Crédit Agricole mantiene a sua volta un alto livello di esigenza. Nel 2009, le case di Cognac H. Mounier e Hardy acquisiscono la proprietà con grandi e ambiziose prospettive. Nel novembre 2019 sarà ceduta alla CAPSSA, che continuerà a impegnarsi con lo stesso impegno profuso negli ultimi 10 anni.