Borgogna: volume ridotto ma ottima qualità per la vendemmia 2019
Olivier - 24/11/2019
2019, uno dei raccolti più scarsi degli ultimi vent'anni in Borgogna
Domenica 17 novembre, in vista dell'asta degli Hospices de Beaune, l'interprofessione dei vini di Borgogna ha fatto alcune rivelazioni sul raccolto 2019. Presentato come uno dei più scarsi in termini di volume, è stimato a 1,2 milioni di ettolitri. Tuttavia, sebbene la quantità sia ridotta rispetto agli anni precedenti, la qualità dovrebbe essere eccezionale. Il motivo di questo raccolto più scarso? Le cattive condizioni meteorologiche del 2019. Infatti, nella regione della Borgogna, il tempo non è stato favorevole all'uva, con un inverno mite, gelate in primavera, scarsa fioritura in giugno a causa delle temperature piuttosto fresche e ondate di caldo in estate che hanno provocato siccità. Insomma, un "anno singolare ed estremamente contrastato", secondo le parole del presidente dell'interprofessione, François Labet.Una quantità limitata ma una qualità eccezionale per l'Annata
Per i professionisti del vino di Borgogna, un anno medio si aggira intorno a 1,4 milioni di ettolitri. Con 1,2 milioni, il 2019 è quindi al di sotto di tale cifra, con un calo del 34% rispetto al 2018. I più colpiti sono il Mâconnais e i Crémants. Pertanto, secondo François Labet, questa Annata si preannuncia degna [degli anni] in 9". Tuttavia, nonostante il calo dei volumi, "il morale rimane buono" perché le uve si distinguono per la loro qualità. Il loro stato sanitario era ottimo durante la vendemmia, il che significa che possiedono un "equilibrio zuccheri-acidi perfetto". Ecco perché il Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne (BIVB) prevede "un'ottima annata" nel suo comunicato stampa.Un mercato in buona salute nonostante alcune preoccupazioni
Durante il suo discorso prima della vendita degli Hospices de Beaune, il presidente del BIVB ha precisato che il raccolto attualmente in fase di vinificazione «presenta alcune incertezze in termini di volumi». Fortunatamente, le Annate hanno permesso di rifornire le scorte. La situazione non sarà quindi simile a quella del 2016, che era stata la più bassa nella storia dei vini di Borgogna. Anche il mercato delle vendite registra dati positivi per questi vini, in particolare nell'export, con un aumento del 6,9% in volume nei primi otto mesi dell'anno (56 milioni di bottiglie) e del 9,3% in valore (650 milioni di euro). Un aumento dovuto agli Stati Uniti, che sono i primi acquirenti di vini di Borgogna. Tuttavia, le nuove misure entrate in vigore alla fine di ottobre in materia di dazi doganali preoccupano i professionisti del settore, che temono un calo delle vendite. Hanno anche timori a breve e medio termine sulle esportazioni in Inghilterra con la Brexit. Nel frattempo, è tempo di vinificazione!Caricamento in corso...