Vino di paglia: la Corrèze autorizzata a conservare la sua denominazione di origine controllata (AOC)
Olivier - 16/11/2019
La denominazione di origine controllata «vin de paille de Corrèze» autorizzata e confermata dal Consiglio di Stato
Lo scorso agosto, in un precedente articolo, abbiamo parlato della controversia tra la Corrèze e il Giura in merito alla denominazione "vin de paille" (vino paglierino). Da alcuni anni, infatti, la Société de viticulture du Jura (Società viticola del Giura) e la Fédération des vins de la Corrèze (Federazione dei vini della Corrèze) sono in contrasto sull'uso di questa denominazione. Una prima decisione del Consiglio di Stato emessa nel 2014 dava ragione ai produttori del Giura, vietando l'iscrizione della dicitura "vin paillé" sulle bottiglie della Corrèze. In seguito a ciò, i viticoltori di questo dipartimento della Nuova Aquitania avevano creato una DOC per produrlo in tutta legalità. Tuttavia, anche questa denominazione è stata contestata dai professionisti del Giura, che hanno presentato una richiesta al Consiglio di Stato per chiederne l'annullamento. Dopo settimane di attesa, giovedì 7 novembre 2019 è stata emessa una sentenza favorevole ai produttori della Corrèze, che dovrebbe porre fine a questa controversia.Una denominazione ritenuta conforme alla definizione europea di vino di paglia
Qualche giorno fa, il Consiglio di Stato ha quindi ritenuto che la denominazione AOC Corrèze, creata nel 2017, soddisfacesse i criteri previsti dal regolamento europeo e che la sua anteriorità – anch'essa contestata dai produttori del Giura – fosse sufficiente. Secondo l'AFP, il Consiglio di Stato ha giudicato che «la Société de viticulture du Jura non ha motivo di chiedere l'annullamento del decreto che contesta». Di conseguenza, l'apposizione della dicitura «vin de paille» è autorizzata sulle bottiglie di vino liquoroso della Corrèze. Una decisione applaudita dalla Federazione dei vini della Corrèze e dal suo presidente, Jean Mage, che spiega che «le persone potranno investire in questa nuova AOC perché fino ad ora la situazione era comunque incerta». Egli spera inoltre che questa sentenza consentirà di aumentare le vendite e di attirare nuovi viticoltori per compensare i pensionamenti.Una decisione che scontenta la Società di viticoltura del Giura
Per la Société de viticulture du Jura, questa sentenza del 7 novembre 2019 non è una buona notizia. Il giorno successivo, infatti, si è dichiarata «sbalordita», «molto sorpresa» e incapace di comprenderla. Il suo presidente Nicolas Caire ha inoltre precisato che valuteranno la possibilità di difendersi a livello europeo, ricordando che «il relatore pubblico ha chiesto l'annullamento». Ha inoltre aggiunto che «il vino di paglia, storicamente, è qui, non nella Corrèze", sperando che i consumatori non si lascino ingannare. Tuttavia, grazie a questa decisione, la Corrèze, che produce 50.000 bottiglie di vino liquoroso all'anno (contro le 200.000 del dipartimento della Franca Contea), potrà apporre la dicitura "vino di paglia" sulle etichette.Caricamento in corso...