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Château de Malleret
Il Château de Malleret risale al XVI secolo. Il luogo era di proprietà di Pierre Eyquem, morto nel 1560. Un appezzamento di vigneti, chiamato "Peyquem", testimonia questa lunga storia.
Una delle grandi ricchezze del vigneto dello Château de Malleret è la sua bella diversità di terroir. I 57 ettari di vigneti si estendono su terreni ghiaiosi della Garonna e su un altopiano ghiaioso-sabbioso. Lungi dall'essere un "lavoro umile", la potatura allo Château de Malleret è considerata un compito nobile, un vero e proprio rapporto d'amore tra la vite e la persona che la modella. In questo modo, viene restituita dignità a questa attività essenziale, indispensabile per la qualità Annata venire.
Allo Château de Malleret si pratica la potatura a guyot semplice e a guyot doppio, oltre alla potatura a cordone di Royat su alcuni appezzamenti. Questa tecnica, poco utilizzata nel Médoc, è ideale per garantire una qualità di resa innegabile e un'unità estetica incomparabile. Con una potatura di un bottone su due, la vite è più aerata, i grappoli meno compatti, evitando il rischio di marciume.
Il tino è teatro di grande fermento durante la vendemmia. L'uva viene versata in un vibratore che assicura, senza triturarla, un perfetto drenaggio degli acini e una distribuzione uniforme sul tavolo di cernita: intorno ad esso, 14 persone rimuovono a mano gli ultimi elementi vegetali ancora visibili.
Il ciclo di affinamento praticato allo Château de Malleret ha come obiettivo principale quello di esaltare al meglio gli aromi, in concreto, evitare di "soffocarli" e trovare il miglior equilibrio: il leggero sentore di legno completa il vino con una bella morbidezza tannica, lunghezza, eleganza e piacevoli note vanigliate.
Una delle grandi ricchezze del vigneto dello Château de Malleret è la sua bella diversità di terroir. I 57 ettari di vigneti si estendono su terreni ghiaiosi della Garonna e su un altopiano ghiaioso-sabbioso. Lungi dall'essere un "lavoro umile", la potatura allo Château de Malleret è considerata un compito nobile, un vero e proprio rapporto d'amore tra la vite e la persona che la modella. In questo modo, viene restituita dignità a questa attività essenziale, indispensabile per la qualità Annata venire.
Allo Château de Malleret si pratica la potatura a guyot semplice e a guyot doppio, oltre alla potatura a cordone di Royat su alcuni appezzamenti. Questa tecnica, poco utilizzata nel Médoc, è ideale per garantire una qualità di resa innegabile e un'unità estetica incomparabile. Con una potatura di un bottone su due, la vite è più aerata, i grappoli meno compatti, evitando il rischio di marciume.
Il tino è teatro di grande fermento durante la vendemmia. L'uva viene versata in un vibratore che assicura, senza triturarla, un perfetto drenaggio degli acini e una distribuzione uniforme sul tavolo di cernita: intorno ad esso, 14 persone rimuovono a mano gli ultimi elementi vegetali ancora visibili.
Il ciclo di affinamento praticato allo Château de Malleret ha come obiettivo principale quello di esaltare al meglio gli aromi, in concreto, evitare di "soffocarli" e trovare il miglior equilibrio: il leggero sentore di legno completa il vino con una bella morbidezza tannica, lunghezza, eleganza e piacevoli note vanigliate.
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