Plume de Paloumey Haut-Médoc 2020 - Second vin
Médaille d'Or
Terre de Vins
«La convivialità al servizio del gusto!»
Plume de Paloumey 2020 presenta un primo naso intenso di frutti neri (ribes nero), che si apre poi su note speziate. Ampio e rotondo, al palato è succoso e corposo, con note di frutti rossi (ciliegia). Questa cuvée è di una freschezza molto piacevole, che accentua il lato goloso del vino, equilibrato e rotondo, con un finale dai tannini morbidi e fusi.
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Occhio
Abito rosso violaceo
Naso
Aromi intensi di frutti neri (ribes nero) al primo naso, poi note speziate dopo l'aerazione.
Bocca
Ampio e sferico, con note di frutti rossi (ciliegia) succosi e carnosi, freschezza molto piacevole che accentua il lato goloso del vino, equilibrato e rotondo, finale con tannini morbidi e fusi.
Servire
A 18°C
Aprire
20 minuti prima
Bere prima
2025
Abbinamenti cibo/vino
Da accompagnare con piatti raffinati a base di carne rossa e formaggi...
Bettane & Desseauve
Tenuta valutata con 1 stella (Una produzione seria, raccomandabile, conforme a ciò che ci si aspetta dalla sua denominazione o dalle sue denominazioni)
Informazioni sulla tenuta:
Martine Cazeneuve, già proprietaria nella zona delle Côtes de Blaye, ha rilevato questa tenuta sulla riva sinistra nel 1989. Ha lavorato instancabilmente per riportarla al suo antico splendore, ripiantando i vigneti e ristrutturando gli edifici. È anche proprietaria di un Margaux, lo Château La Bessane, e di un Moulis, lo Château La Garricq. Ha appena affidato la gestione della proprietà a suo figlio Pierre. Oggi Paloumey, in fase di conversione al biologico, ha ritrovato lo spirito classico del Médoc che ne ha determinato il successo.
Guide Hachette des vins
Tenuta valutata (guida 2019) Vini premiati (I vini di questo produttore vengono regolarmente premiati dalla guida)
Informazioni sulla tenuta:
Un bel terreno sabbioso-ghiaioso tra i cru classificati La Lagune e Cantemerle. La proprietà ha vissuto momenti di gloria nel XIX secolo, prima di cadere in rovina dopo la crisi della fillossera e rinascere nel XX secolo. La storia sarebbe banale se all'origine della sua rinascita non ci fosse una donna, per di più viticoltrice nella regione di Blaye. Martine Cazeneuve ha attraversato l'estuario nel 1990 per acquistare questo cru che aveva perso vigneti e cantina. Affiancata nel 2014 dal figlio Pierre, la viticoltrice dispone oggi di 34 ettari, in conversione biologica.
Terre de Vins
Vino premiato (guida 2021) Medaglia d'oro
Tenuta valutata (guida 2021) Consigliata
