Château Mangot - Saint-Emilion Grand Cru BIO 2020

Bettane & Desseauve

Informazioni sulla tenuta:

Yann e Karl Todeschini hanno preso in mano questa tenuta familiare a Saint-Étienne-de-Lisse: comprende 34 ettari di vigneti in un unico appezzamento su quattro tipi di terroir dove predominano i terreni argilloso-calcarei. I vini sono densi, potenti e compatti, devono assolutamente invecchiare o essere decantati 2 ore prima di essere serviti.

Decanter

A proposito del vino:

Colore prugna brillante, ricco di polpa e frutta vivace. Muscoloso all'attacco, con aplomb e concentrazione, è animato da note di mirtillo e mineralità salina. Un buon vino, piacevole e straordinariamente equilibrato, con un finale tostato e rosmarino affumicato. 20% rovere nuovo, 30% anfora. I fratelli Todeschini sono i proprietari di questa tenuta. 2025 - 2040

Guide Hachette des vins

A proposito del vino:

Con un affinamento parziale in anfore (20%) e il resto in barrique e vasche, questa tenuta abbraccia con convinzione la via della modernità. Gli intensi aromi di ribes nero e lampone si fondono al naso e poi in un palato potente, corposo e profondo, sostenuto da tannini scolpiti. Da conservare tranquillamente in cantina. 2027 - 2035

Informazioni sulla tenuta:

I vigneti fondati nel 1951 da Jean Petit comprendono 37 ettari in un unico appezzamento a Saint-Émilion Grand Cru, su un terreno ricco di calcare a stelle (Mangot, antico cru menzionato già nel 1510), e 16 ettari a Castillon (La Brande), gestiti con rigore dal 1989 da Jean-Guy e Anne-Marie Todeschini, ai quali si sono aggiunti nel 2008 i figli Karl e Yann. Il vigneto è interamente certificato biologico dal 2020 ed è in fase di conversione alla biodinamica.

Robert Parker - Wine Advocate

A proposito del vino:

Il Mangot 2020 si è rivelato magnifico, ricco di aromi di ciliegia, frutti di bosco, petali di rosa, arancia rossa e foglie di alloro. Di corpo medio-pieno, morbido e omogeneo, è puro e vibrante, con un cuore fruttato stratificato, tannini vellutati e un finale lungo e gessoso che fa venire l'acquolina in bocca. È un vino brillante che si vende a un prezzo irrisorio e che supera molti dei suoi vicini più famosi.

RVF - La Revue du Vin de France / Guide des Meilleurs Vins de France

Le Figaro vins

Informazioni sulla tenuta:

Citato per la prima volta nel 1546, il Château Mangot ha attraversato i secoli per diventare oggi un Saint-Émilion Grand Cru nel comune di Saint-Etienne-de-Lisse, nella parte orientale della denominazione. Nel 1952, Simone e Jean Petit acquistano Mangot con l'idea di riportarlo al suo antico splendore. In 30 anni, sono passati da 5 a 37 ettari. Nel 1989, la loro figlia e suo marito, Anne-Marie e Jean-Guy Todeschini, hanno preso il loro posto, non senza ristrutturare il vigneto e modernizzare gli impianti. Nel 2008, Karl e Yann, dopo aver studiato e svolto stage in Francia e all'estero, si uniscono ai genitori per portare entusiasmo, precisione e modernità. Il punto in comune tra queste 3 generazioni? Una filosofia: agire in modo semplice e il più naturale possibile, dando prova di buon senso e concretezza. È stata scelta la lotta integrata per preservare gli equilibri naturali. In cantina, il lavoro è parcellizzato per esprimere al meglio ciascuna delle 22 parcelle della tenuta. La famiglia possiede anche 25 ettari a Castillon, con lo château le Brande.

Terre de Vins

Yves Beck

A proposito del vino:

La sfida del 2020, ovvero quella di ottenere un vino fresco, è stata vinta a Mangot. È il risultato dell'attento ascolto del terroir da parte di Karl e Yann Todeschini. Le sfumature gessose sottolineano la freschezza. Sono completate da note fruttate e speziate. Il vino è ampio, vivace, succoso e armonioso. Superba simbiosi tra l'incisività dell'acidità e l'ampiezza. Un vino coinvolgente, accattivante e persistente. 2025 - 2045