Morey Saint-Denis

La denominazione di origine controllata Morey Saint-Denis è una denominazione di villaggio della Côte de Nuits, nella Côte-d'Or. Questa denominazione comprende 20 climat classificati come Premier Cru

Ricca di premier cru e grand cru (Clos de Tart, Bonnes Mares, Clos de la Roche, Clos Saint-Denis, Clos des Lambrays), Morey-Saint-Denis costituisce nella Côte de Nuits il passaggio tutto particolare tra il vino di Gevrey-Chambertin e quello di Chambolle-Musigny. Segnata dalla potente Maison de Vergy, dalle abbazie di Cîteaux e Tart, dalle grandi famiglie borgognone, la storia del villaggio è legata a quella del suo vino. «Si può dire che non gli manca nulla», scriveva già il Dr. Lavelle nel 1855. La denominazione di origine controllata è stata istituita nel 1936.

Il vigneto si trova su terreni calcarei e argilloso-calcarei del Giurassico medio: oolite bianca del Bathoniano nella parte alta della collina, calcari con entrochi del Bajociano nella parte bassa del pendio. Esposto a est, si trova tra i 220 e i 270 metri di altitudine. A picco sul villaggio, la conca modifica alcune esposizioni e rende il terreno più marnoso.

La maggior parte del vigneto è coltivato a Pinot Nero. Alcuni appezzamenti sono tuttavia coltivati a Chardonnay o Pinot Bianco: un vino bianco raro e interessante, in genere abbastanza corposo e opulento. Rosso: il suo colore più comune è pieno, con una tonalità decisa (rubino vivo, carminio, granato intenso) e riflessi violacei. Il bouquet è caratterizzato da note di frutti neri (ribes nero, mirtillo) e frutti rossi con nocciolo (ciliegia). Presenta alcune varianti: prugnola, rovo, violetta, garofano, liquirizia, frutti sotto spirito. Con l'invecchiamento, evoca spesso la caccia (cuoio, muschio, selvaggina): è truffato. Sostenuto, strutturato, questo vino vi aspetta in bocca con fermezza: il giusto equilibrio tra la forza del corpo e l'espressione del frutto. Voce tenore nel coro borgognone, sa arrotondare i suoi tannini e offrire una carne generosa.