Domaine Adrien Berlioz - Chignin-Bergeron Raipoumpou 2024
93/100
RVF
«Un vino brillante, straordinario, affascinante!»
Questa cuvée Raipoumpou prende il nome da un ravanello selvatico piantato dalla moglie di Adrien nel loro giardino. Il suo naso raffinato e generoso rivela un carattere piacevole che non manca di piccantezza! Al palato, la tonicità associata alla golosità degli aromi conferiscono freschezza e corposità a un vino ampio, minerale e delicato.
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Occhio
Colore dorato intenso
Naso
Raffinato e generoso, con note fruttate, balsamiche e speziate, pietra focaia, burro chiarificato, olmaria, albicocca, nocciola, agrumi canditi, cardamomo.
Bocca
Aromatico, tonificante e goloso, si associa a un tocco delicato e a una sensazione di verticalità data dalla sottile mineralità, con un finale molto piacevole.
Servire
A 10-12°C
Aprire
Aerare in anticipo sugli Annate
Bere prima
2031
Abbinamenti cibo/vino
Si abbina perfettamente ad aperitivi, carni bianche, pesce in salsa, formaggi dal sapore deciso, crostate di albicocche o pesche...
RVF - La Revue du Vin de France / Guide des Meilleurs Vins de France
Vino valutato (guida 2025) 93/100 (Annata )
Tenuta valutata (guida 2024) 2*stelle (Queste tenute molto grandi, spesso dotate di terroir favolosi, sono imperdibili e, grazie alla loro regolarità e all'eccellenza della loro produzione, devono figurare nella cantina degli intenditori).
Informazioni sulla tenuta:
Adrien Berlioz, giovane cugino (e vicino) di Gilles Berlioz, si è stabilito qui nel 2006. Viticoltore esigente e rigoroso, coltiva personalmente tutti i suoi vigneti con metodi biologici (certificazione Demeter nel 2020), compresi quelli situati sui pendii più ripidi. Con 14 diverse cuvée su poco più di 5 ettari, le quantità sono molto limitate e questi vini artigianali sono difficili da trovare. Ammiriamo la diversità, l'energia e la franchezza di queste cuvée, contemporanee ma totalmente radicate nell'identità savoiarda, che inoltre invecchiano con grazia. L'ultimo progetto di Adrien: la ricostituzione di un vigneto dimenticato a Détrier, alle porte della valle del Gelon, con quattro ettari di vitigni autoctoni coltivati a pergola (bia blanc, barbin, joubertin, verdesse, mondeuse bianca e nera, altesse)! Anno dopo anno, la tenuta conferma il suo posto centrale nell'élite della regione, punto di riferimento sia per gli enofili che per i giovani viticoltori che si insediano nei vigneti alpini con ambizioni sempre più elevate.
Valutazione dei clienti
4/5
su 1 recensione
Nota e consiglio di M. OLIVIER M. Pubblicato su 14/06/2025
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