Vini d'Alsazia

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I vigneti dell'Alsazia hanno un ruolo importante nella storia della regione. La sua coltivazione è stata sviluppata dai Romani, poi ripresa dai Merovingi e dai Carolingi. Dal Medioevo in poi, i vini alsaziani sono stati tra i più prestigiosi d'Europa. Il XVI secolo segnò l'apogeo della viticoltura alsaziana, un periodo di prosperità che si concluse con la Guerra dei Trent'anni. 

Alla fine della Prima Guerra Mondiale, i vigneti dell'Alsazia tornano alla ribalta. I viticoltori decisero di concentrarsi sui vitigni tipici e intrapresero una politica di qualità. Dal 1945 in poi, la produzione dovette rispettare rigide regole di produzione e vinificazione. L'Alsace AOC (appellation d'origine contrôlée) è stata riconosciuta nel 1962. Oggi rappresenta oltre il 70% dei vini della regione. 

In Alsazia sono i vitigni a dare il nome ai vini, non la terra. I vitigni utilizzati per i vini bianchi alsaziani (90% della produzione) sono riesling, gewurztraminer, sylvaner, pinot bianco e pinot grigio. I vini rossi alsaziani sono prodotti con il pinot nero. Con una superficie di 15.000 ettari, i vigneti dell'Alsazia sono lunghi 120 km e spesso larghi meno di 1 km. I vigneti godono di un clima semi-continentale, con inverni freddi ed estati calde e secche. Grazie alla catena montuosa dei Vosgi a ovest, i vigneti sono protetti dal vento e dalla pioggia.