Château Romanin - Les Baux de Provence Grand Vin Blanc 2022

Bettane & Desseauve

Informazioni sulla tenuta:

Nascosta ai piedi della parete nord delle Alpilles, in un contesto magico e spettacolare, degno di un film di James Bond, questa tenuta di 58 ettari appartiene oggi alla famiglia Charmolüe, ex proprietaria dello Château Montrose, Cru Classé di Saint-Estèphe. Coltivato nel rispetto della natura, il vigneto trova il suo ritmo nella biodinamica, la progressione dei vini è chiaramente percepibile e la loro purezza innegabile. Dal 2018, una cantina completamente nuova completa la spettacolare cantina storica, consentendo di proseguire la progressione dei vini.

Decanter

A proposito del vino:

Aromi estivi di verbena odorosa, erba e melone maturo scivolano sul palato e abbracciano la sottile infusione speziata. Deliziosamente complesso ed elegante, con una delicata perla di acidità e una consistenza setosa che avvolge il palato.

Guide Hachette des vins

Informazioni sulla tenuta:

Anne-Marie e Jean-Louis Charmolüe, ex proprietari dello Ch. Montrose, cru classé di Saint-Estèphe, hanno acquisito nel 2006 questa vasta tenuta (250 ettari) dal passato antico, situata nel cuore del Parco naturale regionale delle Alpilles a Saint-Rémy-de-Provence. Il vigneto si estende su 58 ettari, coltivati con metodi biodinamici dal 1988, e i vini vengono affinati in una cantina monumentale, scavata nella roccia e progettata come una cattedrale gotica.

Guide des Vins Gault & Millau

Informazioni sulla tenuta:

Nel cuore delle Alpilles, i circa sessanta ettari ospitano numerosi vitigni rossi (syrah, grenache, cinsault...) e bianchi (rolle...) mediterranei e non (cabernet-sauvignon), tutti coltivati con metodi biodinamici. Le uve vengono vinificate in un luogo piuttosto originale: una cattedrale sotterranea. La tenuta, acquisita nel 2006 da Jean-Louis Charmolüe (château Montrose, a Saint-Estèphe), beneficia della consulenza dell'enologo bordolese Denis Dubourdieu.

Jancis Robinson

A proposito del vino:

Aromi di kumquat, salvia e fiori di biancospino. Frutto sostanzioso, denso e setoso, con una ricchezza quasi burrosa e un finale di nocciola. Note di finocchio, sedano rapa, semi di coriandolo e nocciole tostate conferiscono croccantezza, profumo, vivacità e un calore rinfrescante all'intensa e dorata maturità del frutto. Più acidità (anche se succulenta e matura) rispetto alla maggior parte dei Baux de Provence bianchi. Una reale intensità e concentrazione che gli valgono l'aggettivo "grande" nel suo nome. Una lunghezza impressionante. (TC)